L’IT e le tecnologie più in generale ci offrono la possibilità, secondo il World Economic Forum (WEF), di ridurre le emissioni globali del 20% entro il 2050.
Con attività agili e processi mirati, l’impatto riguarderà i principali settori
Nel contesto dell’attuale dibattito globale sulla sostenibilità, le aziende di tutto il mondo stanno cercando modi per ridurre il loro impatto ambientale e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
L’Information Technology sta sicuramente emergendo come protagonista in questo sforzo, per migliorare l’impatto ambientale delle aziende grazie a pratiche ESG (Enviromental, Social, Governance).
Attraverso l’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative, le aziende possono non solo ridurre il loro consumo di risorse, ma anche migliorare l’efficienza operativa e creare un vantaggio competitivo nel mercato sempre più orientato alla sostenibilità.
Data center: da server fisici al cloud
Una delle principali aree in cui l’IT può influenzare positivamente la sostenibilità aziendale è la gestione dei data center.
Tradizionalmente, i data center sono noti per il loro elevato consumo energetico e l’impatto ambientale associato.
Tuttavia, grazie a sviluppi recenti come la virtualizzazione, l’automazione e l’ottimizzazione delle risorse, le aziende possono ridurre significativamente il consumo energetico dei loro data center, migliorando allo stesso tempo le prestazioni e la scalabilità.
Come afferma Joe Bagukey di WMware “molte aziende ad alta intensità di calcolo hanno già rivolto la loro attenzione al consumo energetico della loro infrastruttura digitale. Molte di queste imprese hanno spostato i carichi di lavoro nel cloud per ridurre il consumo energetico e l’impronta di carbonio. Dopotutto, sappiamo che l’IT contribuisce oggi tra il 2,1% e il 3,9% delle emissioni globali di gas serra, in gran parte a causa dei data center.”
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I dati per gestire al meglio le risorse e i processi
Un’altra area in cui l’IT può migliorare la sostenibilità è la gestione dei processi aziendali.
Attraverso l’implementazione di sistemi di gestione e monitoraggio delle risorse, le aziende possono identificare aree di inefficienza e spreco, comprendere in modo preciso come vengono utilizzate le risorse fisiche e come ottimizzarne l’utilizzo per ridurre gli sprechi e adottando misure correttive per ridurne l’impatto ambientale.
Ad esempio l’adozione di software di gestione dell’energia può consentire alle aziende di monitorare e ottimizzare il consumo energetico dei loro edifici e impianti, riducendo i costi operativi e l’impatto ambientale.
Anche le tecnologie di digital twin, ossia repliche virtuali di risorse fisiche, coordinate con intelligenza artificiale, IoT ed edge computing, possono fornire un grande aiuto in termini di sostenibilità: basti pensare alla possibilità di ispezionare tramite i gemelli digitali siti o infrastrutture, senza muovere persone fisiche o consumare risorse, con grandi vantaggi in termini di sostenibilità.
Il Remote working per l’ambiente
L’IT svolge inoltre un ruolo chiave nella promozione di pratiche di lavoro flessibili e remote, riducendo la necessità di spostamenti e contribuendo a una riduzione delle emissioni di carbonio legate ai trasporti.
Attraverso l’adozione di strumenti di comunicazione e collaborazione online, le aziende possono ridurre l’impatto ambientale dei loro dipendenti e migliorare la loro qualità della vita, promuovendo nel contempo una cultura aziendale più inclusiva e flessibile.
Infine, l’IT può svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità attraverso l’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie e modelli di business.
Ad esempio, l’adozione di tecnologie come l’Internet of Things (IoT), l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Blockchain può consentire alle aziende di tracciare e gestire in modo più efficiente le loro catene di approvvigionamento, riducendo i rifiuti e ottimizzando l’utilizzo delle risorse.
Integrare l’IT nell’agenda ESG: la possibilità di un cambio di rotta
Se la transizione verso la sostenibilità si è sempre dimostrata abbastanza lenta, oggi viene resa “obbligatoria” da normative europee destinate alle aziende che stanno diventando sempre più rigorose.
L’obiettivo della CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, è quello di rendere più moderne e dettagliate le informazioni ambientali e sociali che le aziende devono comunicare.
Questa direttiva, destinata a circa 50 mila grandi e medie aziende quotate in borsa, va a definire una serie di regole e punti (ESRS) per presentare relazioni in linea con gli standard europei di reporting di sostenibilità.
Il Bilancio di sostenibilità
Il Bilancio di Sostenibilità è uno strumento di rendicontazione che consente alle aziende di comunicare in modo trasparente e accurato le proprie performance ambientali, sociali ed economiche.
Questo documento fornisce agli stakeholder, inclusi investitori, dipendenti, clienti e comunità locali, una panoramica completa delle azioni intraprese dall’azienda per affrontare le sfide ambientali e sociali e creare valore a lungo termine.
Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, le aziende possono dimostrare il loro impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale, migliorando allo stesso tempo la loro reputazione e la fiducia degli stakeholder.
Inoltre, questo strumento fornisce una base per misurare e monitorare le performance aziendali nel tempo, consentendo alle aziende di identificare aree di miglioramento e fissare obiettivi ambiziosi per il futuro.
Integrare il Bilancio di Sostenibilità nella strategia aziendale offre numerosi vantaggi per le aziende e i loro stakeholder.
Innanzitutto, fornisce una maggiore trasparenza e accountability, consentendo agli stakeholder di valutare in modo accurato l’impatto ambientale e sociale dell’azienda e prendere decisioni informate. Inoltre, il Bilancio di Sostenibilità può aiutare le aziende a identificare opportunità di miglioramento e innovazione, stimolando l’innovazione e la creazione di valore a lungo termine.